martedì 6 aprile 2010

Car pooling? Un altro sistema di trasporto per una mobilità sostenibile.

Il car pooling (condivisione di auto, concarreggio) è una modalità di trasporto che consiste nella condivisione programmata di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto.
La pratica del condividere l'auto è maggiormente diffusa nei paesi del nord Europa e negli Stati Uniti dove esistono associazioni specifiche, mentre trova tuttora bassissima applicazione in Italia. ...continua...

Forme spontanee di car pooling esistono già, sicuramente ognuno di noi ha provato questa esperienza: portare i figli a scuola insieme ai suoi compagni, andare al lavoro insieme ad un collega, etc. In alcuni casi viene anche incentivato dalle aziende a favore dei propri dipendenti. Ma accanto a queste forme originarie si stanno diffondendo, soprattutto negli ultimi tempi, forme organizzate che offrono un servizio di car pooling attraverso una centrale operativa che utilizza un software specifico capace di gestire l'incontro di domanda ed offerta di passaggi, anche attraverso bacheche virtuali. Il luogo ideale dove poter trovare questo tipo di servizio è la rete. Su internet, infatti, i siti dedicati al car pooling sono in costante aumento:  demo.carpooling.it, postoinauto.it, muoversi.net, passaggio.it e roadsharing.com, sono solo alcuni esempi. È qui che la gente consulta i vari tragitti disponibili in città. Per partecipare è sufficiente iscriversi. Dopodiché è possibile pubblicare un’offerta o una richiesta di passaggio. Per ogni tragitto è indicato l’orario di partenza, la distanza da percorrere e la durata stimata del viaggio. Mentre per conoscere i costi bisogna generalmente mettersi in contatto con l’utente che ha pubblicato l’annuncio. Il tempo di validità dell’offerta varia di volta in volta. Alcuni percorsi sono disponibili solo per pochi giorni, altri per mesi o addirittura per anni.
Certo è un sistema di trasporto soggetto in ogni caso ad orari specifici e non liberamente utilizzabile, ma i vantaggi sono molteplici.
Essendo le autovetture progettate per un minimo di 4 o 5 occupanti e solitamente utilizzate dal solo guidatore, a Bologna ad esempio ogni autovettura viaggia con meno 1,2 persone a bordo (fonte: Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Locale della Regione Emilia-Romagna), oltre all'immediato risparmio economico in termini di costo pro-capite di carburante, olio, pneumatici, pedaggi, costi di parcheggio, etc., il car pooling potenzialmente potrebbe migliorare la congestione del traffico riducendo il numero di veicoli in circolazione con la conseguente diminuzione della necessità di investimenti in nuove infrastrutture stradali. Inoltre ne beneficerebbe anche l'ambiente per la riduzione dell'inquinamento sempre a causa del minor numero di mezzi in circolazione, senza contare poi il miglioramento dei rapporti sociali tra le persone.
Dal punto di vista normativo questo nuovo sistema di condivisione dell'automobile non è solo consentito ma addirittura incoraggiato dal nostro legislatore. Oltre al D.M. 27/3/98 sulla mobilità sostenibile che individua come attività da promuovere l'uso collettivo ottimale delle autovetture (car pooling), la legge 24 novembre 2000, n. 340 recante “Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi – Legge di semplificazione 1999” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 24 novembre 2000, all’art. 22 ha istituito i cosiddetti PUM – Piani Urbani per la Mobilità – con compiti di progettazione di sistemi per la mobilità urbana al fine di ridurre l’uso individuale dell’auto. Non solo ma si è anche previsto l’istituzione di un apposito fondo dello stato di previsione a cura del Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Un sistema utile, quindi, per quelle persone che per motivi di lavoro o di studio, sono costrette  quasi tutti i giorni della settimana ad utilizzare l'auto, oppure per le mamme che devono accompagnare i figli in scuole che non forniscono un servizio di trasporto per i bambini. Può essere utilizzato anche per il tempo libero, come ad esempio per andare in palestra o per fare la spesa, ma in generale per tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo per la risoluzione del tanto odiato problema del traffico. Rimanendo nell'esempio sopracitato della città di Bologna se il numero di persone a bordo di un'autovettura salirebbe da 1,2 a 1,5 le autovetture circolanti diminuirebbero del 20%. Mentre pensate quanto costerebbe alla collettività aumentare nella stessa percentuale la rete stradale.

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