mercoledì 25 agosto 2010

Odio la caccia!

Odio la caccia,
chi uccide un capriolo, un gallo cedrone, una beccaccia,
chi spara ai passeri o alle cinciallegre per divertimento,
per farsi la mano,
odio chi acceca gli uccelli da richiamo, chi dissemina trappole, esche, tagliole,
odio chi usa il fucile, ma dice di proteggere la natura,
odio i boschi, i prati trasformati in poligoni da tiro,
odio l'odore del cuoio, della polvere da sparo, delle cartucce rosse, gialle e arancione
grandi spesso come il bersaglio,
odio il massacro spaventoso (*)1 di animali che ogni anno avviene in Italia,
chi spara agli uccelli migratori, ai falchi, alle rondini, agli aironi,
odio il cacciatore buono che difende l'habitat naturale
e quello incosciente che ammazza l'amico o un parroco mentre dorme,
odio i ristoranti con gli animali impagliati come trofei,
scoiattoli, marmotte, civette e gufi che ti osservano con gli occhi di vetro,
odio chi spara vicino alle abitazioni, i pallini di piombo nel tuo giardino,
odio la legge fascista (*)2 che permette di entrare nei fondi privati,
i cacciatori che si aggirano a meno di 100 metri dalle case (*)3
con il fucile e il colpo in canna quando la legge lo proibisce,
odio chi mi toglie il piacere della vista di un cervo, di una ghiandaia,
di animali che i miei figli vedranno solo allo zoo o nei parchetti,
odio non poter andare a funghi senza la paura di essere scambiato per un cinghiale
e ascoltare il rumore cupo e cadenzato delle doppiette invece che il canto degli uccelli,
odio la scomparsa dal cielo degli arabeschi formati dagli stormi,
odio l'esproprio della natura fatto per il piacere di pochi (*)4,
il non poter vedere su un tetto i nidi delle cicogne che non migrano più per l'Italia
per sopravvivere ai cacciatori,
odio i riti della caccia, i coltellacci per squartare gli animali, il cameratismo tra uomini veri,
odio chi uccide per piacere, chi definisce sport l'annientamento di una creatura,
una di quelle con cui parlava San Francesco,
odio chi caccia perché "si uccidono anche gli animali d'allevamento"
odio chi libera i fagiani allevati in cortile per poi fulminarli dopo pochi metri,
odio chi usa la caccia e i cacciatori per fini politici,
odio chi non rispetta gli animali e dice di rispettare l'uomo.

(*)1. La stima è di 150 milioni di animali uccisi ogni anno
(*)2. Art. 842 Caccia e pesca - Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l'esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno.
(*)3. La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.
(*)4. 1.2% della popolazione italiana (dati 2007).

Ps: aderisci ai Comitati contro la caccia

Fonte: beppegrillo.it

sabato 7 agosto 2010

La dieta che non pesa

Ortaggi di stagione, coltivati localmente e non imballati. Anzi, riposti in una borsa portata da casa. Arriva la dieta anti-emissioni. Per non pesare sull’ambiente.

I prodotti stagionali sono consigliati dai nutrizionisti perché più ricchi di nutrienti e principi attivi benefici rispetto a quelli coltivati fuori stagione. Ma ciò che rende ai giorni nostri il cibo di stagione il più attuale da mettere in tavola è il suo minor impatto ambientale. Oltre a subire meno trattamenti con sostanze chimiche, la sua produzione comporta meno lavoro con mezzi meccanici e un minor dispendio di energia. Pensiamo al consumo energetico di una serra riscaldata per coltivare pomodori fuori stagione...

Il prodotto di stagione cresce facilmente vicino a noi e questo fa si che non debba far troppa strada per arrivare nei punti vendita (la provenienza è comunque indicata in etichetta). Quello che però è successo negli ultimi anni è che ci siamo ostinati a mangiare tutto-tutto l’anno. Prendiamo il caso delle fragole a dicembre: anche le serre più energivore non bastano a fornircele e ci è toccato importarle da paesi lontani, magari oltreoceano. Significa che l’ingrediente primaverile delle nostre torte invernali è stato coltivato all’estero, trasportato in aereo e poi caricato su un camion prima di arrivare al banco di vendita. Un costo ambientale altissimo, che non si giustifica e che non possiamo più permetterci.

Cibo locale. La cosiddetta “filiera corta”, quella che mette in contatto produttore e consumatore e permette di risparmiare denaro perché abbassa i costi dei prodotti, è anche quella che riduce trasporti e imballaggi, a tutto vantaggio dell’ambiente. I prodotti tipici dell’area geografica di appartenenza, il produttore più vicino a casa sono le scelte da preferire se vogliamo davvero contenere le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, responsabili dell’effetto serra. La frutta e la verdura che arrivano da lontano poi, sono solo apparentemente fresche: raccolte molto tempo prima di quando appaiono in negozi e supermercati, sono state conservate in frigoriferi speciali ad atmosfera modificata, trattate con gas antiparassitari, e hanno avuto tutto il tempo di perdere buona parte del loro contenuto in vitamine, nonché del sapore. In molti paesi dove si coltivano frutta e verdura esotiche vengono impiegati pesticidi e antiparassitari chimici.

I cibi semplici e freschi sono i più ecologici. Meglio leggere sempre con attenzione le etichette e scegliere gli alimenti meno complicati e con il minor contenuto di additivi. Teniamo presente che più un cibo è stato trattato, aromatizzato, colorato o irradiato, tanto più sarà povero in nutrienti e ricco di additivi potenzialmente dannosi. L’impiego di energia che occorre per la produzione dei cibi semplici è minore.

Infine quando compriamo i nostri alimenti, evitiamo il più possibile involucri e imballaggi plastici. E riponiamoli in una borsa riutilizzabile.

Paola Magni

lunedì 2 agosto 2010

Auto elettriche demolite

Oggi volevo segnalarvi un interessante video pubblicato da un amico, Maurizio, che accende un'altra lampadina nel buio mondo delle auto elettriche e ci permette di avere una visione sempre più illuminata sul perchè non circolino auto elettriche nelle nostre strade, nonostante lo stato della nostra tecnologia è a un punto tale da permetterci già da tempo di poterle utilizzare come alternativa alle auto a benzina, soprattutto nelle città.



Fonte: Kikkosweb